La mia storia di volontario

 

 

Sono un volontario di protezione civile da 33 anni, avevo 16 anni quando guardando alcuni volontari della mia zona mi dissi “ anche io voglio essere come loro”, mi affascinava il senso di essere squadra, di fare gruppo insieme per fare qualcosa di utile, mi affascinava tanto la radio, si la radio trasmittente che i volontari usavano ma anche la divisa che indossavano.

 

La passione per la radio me l’ha tramandata mio fratello Matteo (detto TEO), uno smanettone anni 70, auto costruiva aggeggi, lineari, antenne, smontava apparati e da sempre usava il CB quegli apparati radio di debole potenza che utilizzano la frequenza di 27 Mhz.

Guardando lui ho iniziato ad appassionarmi alla radio e soprattutto ai volontari, ho chiesto di poter entrare nel gruppo O.E.R. Operatori Emergenza Radio di Fossombrone che aveva una delle sue sedi a Mondavio (PU), a due passi di casa mia, ma dovetti attendere i 18 anni.

Finalmente arrivò il giorno e anche io diventai un volontario di Protezione Civile, correva l'anno 1992, il 15 di giugno, tessera di riconoscimento n. 165, nominativo in codice: AB65 poi riconvertito successivamente in AC59.

 

Allora esistevano solo le Associazioni che, per le loro specifiche competenza e capacità, venivano riconosciute dal Dipartimento di P.C. presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, come Unità Ausiliarie Mobili della Protezione Civile.

Allora non esisteva un vero e proprio coordinamento ma si interveniva su attivazione della Prefettura a cui davamo comunicazione via fax anche per tutti quei servizi di supporto ai Comuni e/o ad altre associazioni nel' organizzazione di eventi, manifestazioni, gare ecc.

C'era un accordo tacito, ogni volta che si prestava un servizio si faceva un fax alla Prefettura e al Sindaco del Comune in cui si interveniva, con l'elenco dei volontari impegnati in cui si comunicava che tale attivazione, vista la complessità delle operazioni, aveva valenza di esercitazione e pertanto si usciva con gli emblemi della protezione civile (le tre ali).

 

Furono centinaia i servizi svolti tra feste, gare ciclistiche e podistiche, assistenza a concerti, avvistamento incendi boschivi, mille miglia, estate sicura sulla Superstrada e tanto altro ancora, addirittura in estate facevamo a turno il sabato sera nella sede di Mondavio con una squadra operativa tutta la notte, in radio ascolto sul canale 9 di emergenza della frequenza CB.  Allora non avevamo nemmeno i cellulari così avevamo in sede un cordless a lunga portata collegato ad una linea telefonica di un socio.

 

Ci credevamo davvero in questo servizio! Dopo qualche anno di militanza da volontario semplice iniziai a prendermi qualche impegno in più, divenni presidente della neo nata sezione di Orciano di Pesaro degli Operatori Emergenza Radio, ottenemmo una sede in comodato dal Comune di Orciano, grazie al Volontario Mauro Orciari ci dotammo di una auto (fiat Panda) che riverniciammo di bianco e attrezzammo di tutto punto con livrea della P.C., girofaro, radio, attrezzi vari oltre alle dotazioni antincendio (torcia, estintori, flabello, tute ignifughe, macete e tanto altro) .

La sede fu un cantiere aperto in costante evoluzione, sedie, tavoli, scrivania, vari computer, un pannello con tanto di led e pulsantiera per identificare le nostre posizioni operative, apparati radio, e ancora la tv, il frigorifero, la brandina per riposare in caso di emergenza. Insomma non ci mancava quasi nulla tanta era la voglia di fare e di rendersi utili.

 

Tra i tanti impegni ricordo ancora con piacere il lavoro di raccolta viveri per le popolazioni colpite dalla guerra in Kosovo (1998-1999) , raccogliemmo un camion di aiuti che portammo a Falconara per essere poi trasferito alle popolazioni bisognose tramite l'aeronautica militare.

E ancora la partecipazioni alle crisi sismiche delle Marche (1997) con l'aiuto alle popolazioni di Foligno, la raccolta fondi per una casa di riposo a cui facemmo visita grazie all'impegno instancabile dell'amico Sandro De Angelis, che divenne presidente della sezione dopo di me.

Non ultimo il lavoro con le scuole materne, elementari, medie di Orciano e Mombaroccio dove organizzammo le prove di evacuazione e realizzammo i piani di emergenza.

Poi pian piano iniziò un periodo di crisi, la panda fuse il motore al bosco delle Cesane di Fossombrone, qualche malumore interno tra i volontari a causa di qualche “buon tempone” che si approfittava del ruolo, e poi la nascita dei gruppi Comunale che diede una forte ridimensionata alla nostra associazione. I Gruppi nascevano in seno ai Comuni, avevano contributi economici dalla regione e non avevano il pensiero di doversi pagare divise, attrezzature e assicurazione, insomma tutto più semplice.

 

Quasi tutte le sezioni distaccate dell'OER iniziarono a chiudere trasformandosi in Gruppi Comunali compresa la sede di Orciano, stesso entusiasmo ma con meno problemi. Personalmente poi la cosa mi coinvolse direttamente in quanto come tecnico del Comune di Orciano passai dall'altra parte della scrivania, non più volontario ma responsabile comunale di Protezione Civile nominato dall'allora Sindaco Stefano Bacchiocchi per quasi 10 anni (Decreto del Sindaco n. 6/2009) e membro del C.O.C..

Continuai a seguire i volontari ma con occhio diverso, mi occupavo di protezione civile ma stavolta come lavoro e questo mi portò anche a fare l'esperienza del Sisma in Molise (2018) dove andai come tecnico valutatore con la Regione Marche che era ormai l'ente coordinatore di tutto il sistema di P.C.

 

Anche dopo la fusione dei comuni (Orciano, Barchi, San Giorgio e Piagge) ho cercato di dare continuità al lavoro svolto ad Orciano e per questo sono stato nominato membro esperto del comitato permanente di Protezione Civile del Comune di Terre Roveresche dove cerco di tenere viva la sensibilità alla tematica (decreto del Sindaco n.24/2018) .

Negli anni dal 2014 in poi provammo con gli amici Andrea Pierleoni (da sempre attivo a fianco dell' O.E.R.) e di Marco Maltempi (instancabile presidente e commissario straordinario) a far ripartire l'Associazione partecipando anche a varie emergenze tra cui l'alluvione di Senigallia (AN) ma il numero esiguo dei volontari e le scarse risorse economiche ci portarono nostro malgrado a chiudere per sempre la grande esperienza OER nel 2021 con decreto della Regione Marche n. 204 del 28 giugno.

 

Personalmente non abbandonai mai il volontariato di protezione civile transitando dapprima nel Gruppo Comunale di Orciano dal 2009 in poi e arrivando poi al Gruppo CVT di San Costanzo (PU) dove risiedo e opero ora. Con il CVT è nata subito una bella sinergia che mi ha portato ad ulteriori impegni e interventi tra cui l'emergenza COVID 19 con servizi di supporto alle campagne di screaning e vaccinali, oltre che da ultimo nell'emergenza Alluvione a Pianello di Ostra (AN) e Cantiano (PU) dove ho potuto fare anche qualche piccola esperienza al C.O.C. Comunale.

Cosa ci aspetta nel futuro? Non lo so ma so che il lavoro da fare è ancora tanto per far crescere la consapevolezza di vivere in un territorio non privo di rischi con cui convivere comportandosi di conseguenza.

 

Marco Gasparini

 

Volontario di P.C.